Monopoli, apertura B&B e strutture ricettive, cosa dice il Ministero?

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Ci sembra doveroso quanto riportato in una faq odierna (12 maggio) pubblicata sul sito del Governo, riguardante la cosiddetta FASE 2 alla voce turismo, nella quale si recita esplicitamente: “gli alberghi possono proseguire la propria attività ma esclusivamente per le persone autorizzate a spostarsi secondo le previsioni normative vigenti. Le altre strutture turistico-ricettive (bed and breakfast, affittacamere, case vacanza etc.) possono proseguire la propria attività esclusivamente nei casi in cui siano ospitate persone impegnate in attività funzionali ad assicurare la continuità dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali. In ogni caso, le strutture ricettive di qualsiasi tipologia devono operare nel rispetto delle prescrizioni igienico-sanitarie e della distanza interpersonale, evitando comunque di causare assembramenti negli spazi comuni o in prossimità degli accessi“. Ora riportiamo anche quanto indicato in nel comunicato stampa n. 4613 del Comune di Monopoli, in particolare l’affermazione dell’assessore al turismo Cristian Iaia in cui sostiene che «viste le preoccupazioni degli operatori, alla luce dei provvedimenti che consentivano il rientro in Puglia e delle limitazioni introdotte dalla Regione circa l’obbligo di quarantena, il Comune di Monopoli si è confrontato con loro ed è nata questa proposta che è stata recapitata sabato 2 maggio. Nel ringraziare la loro disponibilità quale senso di responsabilità nei confronti dell’intera cittadinanza, mi preme evidenziare che l’iniziativa, partita da loro, è estesa a tutte le strutture della città che volessero parteciparvi. Per questo il numero telefonico 080 21 41 255 della Protezione Civile Comunale è disponibile dalle ore 08.00 alle ore 19.00 non soltanto per chi rientra dal nord per dichiarare il luogo dove trascorrere i 14 giorni dell’isolamento fiduciario, ma anche per registrare ulteriori disponibilità di strutture ricettive monopolitane ad ospitare chi eventualmente vorrà trascorrere la quarantena presso di loro. Anzi, invito i gestori che volessero aderire a chiamare e a dare la loro disponibilità». Da questa affermazione è logico dedurre che le strutture ricettive abbiano ripreso la loro attività e che il Comune le autorizzerebbe a svolgere un servizio incompatibile con quanto riportato nelle disposizioni ministeriali, in base a cosa? Dov’è la specifica ordinanza comunale? Come già per la questione “seconde case”, nodo ancora non chiarito pubblicamente dopo le dichiarazioni pubbliche del Primo Cittadino, ci sembra doveroso segnalare anche questa situazione che potrebbe dar luogo a spiacevoli sorprese per i cittadini e/o titolari di strutture ricettive.

Fonte: http://www.governo.it/it/faq-fasedue



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